Nella sua gabbia di cristallo ella viveva,
con il suo carillon.
Di giorno, grande grande,
riposava su di un prato bianco sotto un cielo verde.
La notte, piccola piccola,
danzava con il suo carillon per Tilde del prato a fianco.
Le raccontava dei suoi viaggi e del suo bambino,
l’accompagnava tra le braccia d’Orfeo.
Poi si allontanava, partiva con il suo bambino
e all’alba
tornava, dopo un altro viaggio,
per riposare sempre in quel letto bianco,
sotto un cielo verde,
con un sole pallido.